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Villa Zanelli – Savona

Dopo tre anni di restauri, patrocinati dalla Regione Liguria e seguiti direttamente da Arte Genova e dalla Soprintendenza territoriale, a fine marzo 2024 ha riaperto al pubblico questa meravigliosa Villa recuperata, dopo anni di abbandono, con destinazione turistico ricettiva ed espositiva.
Il nostro laboratorio ha partecipato attivamente alla complessa opera di recupero conservativo, eseguendo il restauro delle facciate esterne dell’intera Villa.
Circa 2.200 mq di pareti esterne e di balconate adornate da colonne, pilastri, balaustre, contrafforti e sculture. Un lavoro intenso che ha richiesto lunghe fasi di rimozione di vecchi interventi ammalorati, puntuali consolidamenti, trattamenti biocidi e passivanti, ma soprattutto centinaia di metri quadri di stuccature con la finalità di ristabilire continuità di lettura tra i vari livelli e le svariate facciate, spesso discontinue e realizzate all’epoca con materiali differenti tra composizione e granulometria.

Posizionata nella periferia occidentale di Savona, la Villa Zanelli rappresenta uno dei più significativi capolavori dello stile Liberty italiano. Il complesso fu edificato nel 1907 dal capitano di lungo corso Nicolò Zanelli, di nobile famiglia mantovana, su progetto dell’architetto torinese Gottardo Gussoni. L’incarico ad uno degli architetti più in voga all’inizio del XX secolo, recava l’indicazione di raffigurare nelle decorazioni che ornano la villa il fiore della rosa, in omaggio alla moglie sudamericana di nome Ròse.
La Villa nacque dalla stretta collaborazione dell’architetto Gussoni con l’ingegnere torinese Pietro Fenoglio, di cui era allievo e collaboratore. Situata in un vasto giardino in comunicazione col mare, fino al 1933 appartenne alla famiglia degli Zanelli e poi venduta al comune di Milano che la trasformò in campeggio e colonia internazionale.
Durante le fasi della seconda guerra mondiale venne adibita a campo ospedaliero (sono infatti ancora visibili le tracce delle croci rosse sulle pareti esterne).
Dal 1967 diventa, grazie alla regione, struttura utilizzata dall’USL per il trattamento dei cardiopatici, ma nel 1998 il crollo di una parte dell’edificio ne impone la chiusura per ragioni di sicurezza, versando in stato di incuria e abbandono, rimanendo in attesa di un restauro che ne valorizzasse la sua bellezza.

Il video dell’inaugurazione del marzo 2024

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